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Andrena hepseria
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By Zenga et al.
Pollinators are an
indispensable component of urban ecosystems.
Among them, wild bees are some of the most widespread and effective in
pollinating the urban flora. Despite the presence of more than 2,000 species in
Europe, ecological requirements and life cycles remain poorly known for many of
them. How can we protect pollinators without understanding their habits? Some
of these species do not reside atop remote mountains or on distant islands;
they nest in the garden of the CREA (Council for Agricultural Research and
Analysis of Agricultural Economics) in Bologna, Italy.
Andrena hesperia is a relatively common species, classified as Least Concern on the
European Red List of Bees, despite that, its biology is poorly known. The genus
Andrena—the richest in species among European wild bees—comprises solitary,
ground-nesting bees with a wide variety of ecological traits. The presence of a
nesting aggregation of Andrena hesperia provided an opportunity to study its
phenology and interactions with parasites and pathogens. From late March to
April, monitored nests revealed the emergence of males followed by females.
Alongside them, the cleptoparasitic bee Nomada facilis and the
parasitoid Bombylius canescens were observed. The most abundant and
prevalent pathogen detected was the Deformed wing virus (DWV), a virus widely
spread among both honey bees and wild bees. Molecular analyses confirmed the
morphological identification. Thermal stress resistance tests showed that Andrena
hesperia has a moderate ability to tolerate heatwaves. Regarding its
microbiota, the main groups identified were lactic acid bacteria and Enterobacteriaceae,
some of which were also found in Andrena vaga, honey bees, and bumblebees.
Pollen analysis from females' body revealed a preference for the inflorescences
of Asteraceae.
Although this study is based on data from a single
population monitored over one season, its findings provide valuable insights
into the bionomics of Andrena hesperia, adopting an interdisciplinary
and integrative approach. Basic research focusing on the biology of individual
species is essential to deepen our understanding of wild pollinators’ ecology,
particularly in the face of anthropogenic challenges such as climate change,
habitat loss, and pesticide use.
Read the scientific study in JPE.
Italian version:
Gli insetti
impollinatori sono un elemento indispensabile dell’ecosistema urbano. Tra essi,
le api selvatiche sono tra le più diffuse ed efficaci nell’impollinazione.
Sebbene in Europa siano presenti più di 2000 specie, su molte di esse
scarseggiano le conoscenze sulle esigenze ecologiche e il ciclo vitale. Come è
possibile conservare gli impollinatori se non se ne conoscono le
abitudini? Una di queste specie nidifica
nel giardino del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi
dell'economia agraria) nella città di Bologna, in Italia.
Sebbene Andena
hesperia sia una specie piuttosto diffusa, considerata a Rischio Minimo
dalla European Red List of Bees, la sua biologia è scarsamente nota. Il genere
Andrena, il più ricco di specie tra le api selvatiche d’Europa, è composto da
api solitarie, nidificanti nel suolo e dalla grande varietà di aspetto ed
esigenze ecologiche. La presenza di un’aggregazione di nidi di questa specie ci
ha dato la possibilità di studiare la fenologia e le interazioni con parassiti
e patogeni. Tra fine marzo e aprile sono emersi dai nidi monitorati prima gli
individui maschi e poi le femmine; assieme ad essi sono stati osservati l’ape
cleoptoparassita Nomada facilis e il parassitoide Bombylus canescens. Il patogeno più abbondante e prevalente si è
rivelato essere il Virus delle Ali Deformi (DWV), molto diffuso tra api da
miele e selvatiche. Le analisi molecolari hanno confermato la determinazione
morfologica. I test di resistenza agli stress termici hanno messo in luce una
moderata capacità di Andrena hesperia di far fronte alle ondate di
calore. Per quanto riguarda il microbiota, i gruppi principali rilevati sono i
batteri lattici e gli enterobatteriacei; alcuni dei quali ritrovati anche in
Andrena vaga, nell’ape mellifera e nei bombi.Le analisi sui pollini trasportati
dalle femmine ha rivelato una preferenza per le infiorescenze delle
Asteraceae.
Anche se i dati di partenza sono limitati a una
singola popolazione monitorata in una sola stagione, i risultati di questo
studio rappresentano un contributo significativo alle conoscenze su Andrena
hesperia, anche per via dell’approccio interdisciplinare e trasversale
adottato. La ricerca di base, focalizzata sulla biologia delle singole specie,
è fondamentale per approfondire l'ecologia degli impollinatori selvatici,
soprattutto di fronte a fattori antropogenici come il cambiamento climatico, la
perdita di habitat e l'uso di pesticidi.